Località Le Foci, 3, 38060 Tenno TN
Un’escursione tra cascate e grotte secolari
Le Cascate del Varone sono una meraviglia naturale – vicino alla sponda trentina del Lago di Garda – formatesi in oltre ventimila anni grazie all’incessante lavoro dell’acqua che nel tempo ha eroso la roccia.
Le acque sotterranee che escono dal Lago di Tenno , infatti, formano il torrente Magnone che, nel punto in cui incontra la roccia, compie un salto di quasi cento metri tra le pareti dell’orrido che nel tempo ha contribuito a scavare.
E se un tempo la cascata e la grotta, all’interno di un parco naturale privato, erano visitabili solo risalendo il torrente direttamente nell’acqua o arrampicandosi sulle rocce adiacenti, oggi sono visitabili da tutti grazie alla creazione o al ripristino di sentieri, scalinate, ponti e passerelle che collegano i vari livelli del parco all’interno del cuore della montagna. Sono tanti gli artisti e le personalità famose che nel tempo sono state ammaliate da tale maestosa imponenza, come il principe Umberto II, Franz Kafka, Thomas Mann, e Gabriele d’Annunzio, che con questo luogo condivide un pezzetto di storia.
L’architetto Maroni, che firmò il progetto del Vittoriale (la villa di D’Annunzio a Gardone) negli anni Venti del Novecento, è infatti lo stesso che eresse la costruzione all’ingresso della cascata.
Ai nostri giorni le cascate del Varone continuano ad essere una meta perfetta per le escursioni (anche con i bambini) e non smettono di attirare migliaia di visitatori ogni anno.
TANTI PUNTI DI VISTA, UNA SOLA EMOZIONE
La visita alle Cascate del Varone può essere effettuata da vari punti, che regalano punti di vista differenti e sempre emozionanti. Uno dei punti di osservazione è quello che permette di vedere la cascata dal basso, nella sua fase finale, attraverso la Grotta Inferiore. Per ammirare l’acqua in tutta la sua forza e potenza, nel pieno della sua caduta, è consigliata l’osservazione dall’alto, 40 metri più in su, nella Grotta Superiore.
GROTTA INFERIORE
Seguendo il camminamento posto poco dopo l’ingresso, è sufficiente svoltare a destra nel punto in cui la passerella si addentra nella gola e si snoda tra curve e anse nelle viscere della montagna ad appena un metro sopra il livello dell’acqua. Si tratta di una profondissima forra scavata a 55 metri di profondità dal solco secolare delle acque che per oltre ventimila anni hanno eroso questa roccia, in un salto di 98 metri. Il fragore dell’acqua, qui, è potente e magnifico, e termina in mille spruzzi che permeano l’aria come una nebbiolina costante, in un’atmosfera surreale e magica.
GROTTA SUPERIORE
Terminata l’osservazione della Cascata nel suo punto più basso, è il momento di salire alla Grotta Superiore, grazie alla quale si torna di nuovo nel cuore della montagna. Per arrivarci si percorre una galleria di quindici metri che si addentra nella roccia, fino a raggiungere l’imbuto in cui si apre la voragine scavata dall’acqua, dentro cui scorre la cascata con tutta la sua potenza, in una gola che si addentra nella montagna per quasi cento metri. Guardando verso il basso è possibile vedere il laghetto in cui la cascata conclude il suo salto.
GIARDINO BOTANICO
Nel percorso che va dalla Grotta Inferiore a quella Superiore si percorre una tortuosa stradina di 115 scalini tra i fiori e le aiuole del Giardino Botanico, da cui si gode di una vista privilegiata dalle montagne alla piana di Riva del Garda. Grazie a un particolare microclima, qui è possibile osservare sia piante tipiche della macchia mediterranea sia alberi che solitamente crescono in alta montagna: palme, olivi, oleandri e cipressi accanto a querce, pini, larici. Un libro di botanica a cielo aperto in cui immergersi prima di accedere alla spettacolare Grotta Superiore.
