


Il territorio mantovano, fin dalla preistoria ha offerto ai propri abitanti abbondanza di elementi necessari alla vita: acque copiose di pesce e aree pianeggianti ricche di boschi e di selvaggina, adatte alla coltivazione e all’allevamento.
All'interno della tradizione culinaria padana, la gastronomia mantovana si identifica attraverso alcuni prodotti e piatti che sono entrati nella memoria collettiva in quanto danno un profumo e un sapore particolare ai momenti di festa. Questo tipo di cucina ha saputo mantenere il legame con il proprio territorio attraverso i prodotti che questa terra produce. Diversamente dalle altre cucine tradizionali padane, in quella mantovana si affiancano prodotti agricoli, di allevamento a terra e pesci d’acqua dolce: agnoli, tortelli di zucca, risotto alla pilota, lessi, stracotti, anatre, polenta ci sono piatti quali il luccio in salsa, il risotto con la tinca, con il pesce gatto, con i gamberi di fiume, con rane o lumache.
La cucina mantovana è il risultato dell’utilizzo di queste materie prime “povere” in un contesto che, geograficamente e storicamente, ne facilita la commistione; molte infatti sono le influenze venete, emiliane e delle altre province lombarde, che si ritrovano nei nostri piatti tipici insieme ai gusti e ai sapori importati dalle dominazioni straniere che nei secoli hanno governato la città.
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